Mi è stato chiesto perché non faccio, anche io, una lista del tipo “10 cose da fare a Capodanno” oppure “10 piatti da provare in Spagna.” Pare che vada tanto di moda! A parte il fatto che ho già scritto il mio decalogo per una sana educazione dei vostri pargoli, ma forse intendete una lista più frivola. Allora accetto la sfida e ci provo, ma non garantisco che possa essere una lista di cose facete, perché anche quando ci provo ad essere divertente, finisco per tornare ad essere la solita cinica seriosa!

Ho pensato a lungo all’argomento che potevo trattare e sono arrivata alla conclusione che è più facile parlare delle cose che non mi piacciono, piuttosto che delle cose che amo. Quindi, dopo aver scartato la prima idea di fare una classifica delle “10 liste più inutili che sono state scritte finora”, ecco a voi la mia lista.

“Le 10 cose che mai farò nella mia vita”

1) Non mi farò mai bionda! Ho trattato i miei capelli in ogni modo possibile: da lunghissimi e liscissimi, con la riga in mezzo in stile hippy, a rasati a pelle, passando per improbabili permanenti anni 80, degne del più crespo dei barboncini. Li ho colorati in mille tonalità e a volte più di un tono alla volta: verdi, blu, rosa, arancioni, viola, dorati, rosso semaforo…Ogni volta che li ho dovuti decolorare, per poi poter applicare tinte più chiare del mio nero corvino, mi sono guardata nello specchio e, complici le mie sopracciglia folte e scure, il contrasto con la testa ossigenata mi faceva gridare dallo spavento!

2) Non mi sposerò mai in chiesa, un po’ perché sono atea e un po’ perché odio quelle formule della cerimonia religiosa che considerano la donna un pacco postale di passaggio da una famiglia all’altra, succube del marito e dedita al rassetto e cura della casa e della prole. Se mi sposerò lo farò sicuramente con rito civile, rapido e senza troppi fronzoli. Io, il mio lui e i due testimoni. Vestiti come ci va (niente sposa meringata bianca) e senza feste noiose piene di parenti che odi, ma sei obbligato ad invitare. Non voglio fare una festa per gli altri, per far contenti questo e quello, tanto troveranno sempre il pelo nell’uovo. Quel giorno per me è solo una formalità per sancire un’unione dal punto di vista dei diritti e dei doveri.

3) Se avrò mai dei figli non li battezzerò, non li consegnerò contro la loro volontà o a loro insaputa nelle mani di un credo. Numeri che per la chiesa si trasformano in adesioni e percentuali di sovvenzioni. Quando cresceranno saranno loro a decidere se vogliono aderire ad una religione e soprattutto a scegliere quale!

4) Non mangerò mai più carne e pesce (e i loro derivati) perché amo gli animali e l’ambiente e amo troppo me stessa per distruggere la mia salute ingurgitando malattia e morte. La scelta vegetariana prima e, successivamente, quella vegana sono due delle cose di cui sono più fiera nella mia vita. Avere il coraggio di sfidare l’ordine precostituito dalla società e l’industria alimentare è liberatorio e apre alla piena conoscenza di ciò che veramente ci nutre.

5) Non mi sottoporrò mai ad un intervento di chirurgia estetica. Perché rischiare la vita sotto i ferri per pura ed inutile vanità! Perché se ho una quarta so già che nella mia vita, prima o poi, le leggi della fisica e la gravità mi regaleranno un seno cadente e la mia autostima non dipende dalla posizione (o dalla grandezza) delle mie tette. E poi ho sempre pensato che le rughe rendano i volti interessanti, veri ed espressivi come mai lo sono stati nelle varie fasi della vita.

6) Non giudicherò mai una persona per il colore della sua pelle, per il paese in cui è nato, per le tradizioni e gli usi che porta con sé. Siamo tutti cittadini dello stesso mondo. Siamo tutti uguali e tutti diversi. Tutti degni di essere accolti, conosciuti e integrati. Perché solo abbracciando le diversità possiamo evolverci e progredire.

7) Non rinuncerò mai al mio diritto (e dovere) al voto. Uomini e donne hanno lottato per poter esprimere liberamente le proprie idee politiche attraverso le elezioni, donandoci un’arma fondamentale che dobbiamo saper usare per contare veramente. Purtroppo il distacco e il disinteresse verso la politica stanno distruggendo anche questo strumento di democrazia.

8) Non andrò mai negli Usa. Sì, lo so questo ottavo punto vi sconcerta più del mio no al matrimonio e di quello alla carne! Purtroppo per voi io non ho mai subito il fascino del sogno americano e non solo perché ritengo inconcepibile la patente ai minorenni, il diritto ad essere armati fino ai denti e il fatto che se voglio bermi una birra devo mimetizzarla da busta del pane. Io non digerisco il loro impegno massivo nell’esportare la democrazia! Poi durante la guerra fredda io facevo il tifo per gli altri!

9) Non tiferò mai Ferrari, in F1, perché a distanza di tanti anni non ho ancora digerito come hanno affrontato il “caso Gilles Villeneuve.” La sua morte è stata per me, allora bambina di 10 anni, un colpo tremendo. Lo adoravo e il modo in cui è stato trattato nei giorni precedenti la sua morte è stato insopportabile. E se allora, irrazionalmente, davo al team la colpa di quanto successe, adesso che sono adulta lo faccio anche in modo razionale. E non c’è altro da aggiungere perché rischio la denuncia!

10) Non mi farò mai di eroina perché, anche solo scrivendo, svengo all’idea di un ago infilato nel mio braccio. Quando ero piccola per non prendere punture mi attorcigliavo alla gamba centrale del mio tavolo rotondo, tanto ne ero terrorizzata. Una volta al pronto soccorso ho spinto per terra un medico e picchiato una infermiera colpevoli di volermi fare una antirabbica, dopo esser stata morsa in faccia da un pastore tedesco. Crescendo le cose sono migliorate. Ho accettato abbastanza tranquillamente le 45 punture di eparina nella pancia, quando ero immobilizzata col gesso…purtroppo non era così facile con una gamba rotta rifugiarsi sotto il tavolo! Il tutto, comunque, senza mai riuscire a guardare l’ago che penetra nella mia carne. Riesco anche a sottopormi agli esami del sangue (sempre voltandomi altrove), ma l’idea di avere una dipendenza che comporti la costanza di una siringa nel braccio, mi ucciderebbe più velocemente della droga stessa!

Adesso che ho finito di scrivere la mia lista, me ne stanno venendo in testa almeno altre 10…potrei dedicarmi, per iniziare, a quella delle “10 liste che mi sono venute in mente scrivendo la mia prima lista.”

Comunque, per dare un po’ di rigore a questi miei argomenti semiseri, vorrei ricordare quello che Umberto Eco diceva: “Il tema delle liste e degli elenchi mi ha sempre appassionato, fin dai tempi dell’università quando, occupandomi dell’estetica medievale, ho scoperto che il medioevo era pieno di liste. Anche nei miei libri figurano spesso le enumerazioni. Ad esempio nelle pagine di Diario Minimo avevo scritto la lunga lista delle armi da regalare a mio figlio perché un giorno diventasse pacifista. Per non parlare poi dei romanzi, per i quali ho preparato elenchi infiniti. Ad esempio per il Nome della rosa avevo stilato le liste dei libri presenti nelle biblioteche medievali, le liste dei fiori e delle piante, le liste dei nomi e così via”.