Avete presente quando in una serie TV, che siano telefilm o cartoni animati, incastrano il classico episodio pieno zeppo di scene già trasmesse? Flashback, ricordi nostalgici o divertenti del passato dei vari personaggi si susseguono per l’intero episodio. Ogni volta che capita io, annoiata, sbotto: “se non avevano più idee potevano benissimo fare un episodio di meno in questa stagione!”
Bene, stavolta mi metto nei panni del regista o dello sceneggiatore e mi cimento io stessa in un post retrospettivo, ma visto che si parla di me, direi anche introspettivo. Perché credo che il modo migliore per festeggiare il primo anno di vita del blog sia proprio quello di vedere cosa è successo in questi 12 mesi: quali cose mi hanno scatenato ire furibonde e quali mi hanno divertito; quali temi ho deciso di approfondire e quali ho dovuto affrontare mio malgrado…. Insomma, auto celebrazione allo stato puro. E per aggiungere pepe ai festeggiamenti adesso il blog ha un suo logo e una pagina Facebook CapaCiniCa, appena inaugurata.

Chi sono e perché ho deciso di affidare i miei pensieri ad un blog?
Nel blog mi descrivo così: “odio le ipocrisie, le falsità, i finti moralismi, le complicazioni inutili, gli obblighi familiari, i sorrisi di circostanza, le etichette; odio chi predica bene e razzola male; odio chi mi dice come mi devo comportare; odio chi mi dice che devo mangiare carne perché Dio ha fatto gli animali perché noi li mangiassimo; odio chi critica i terroni in mia presenza e poi guardandomi aggiunge che non è riferito a me; odio chi giudica gli altri senza prima volerli conoscere; odio la gente che ti chiede i regali, stile letterina di babbo natale, anche se ha più di 30 anni….”
Ho deciso di iniziare l’avventura del blog principalmente perché amo scrivere (anche scrivere la lista della spesa mi da una sensazione di benessere), ma la molla è scattata quando ho capito che avevo l’esigenza di vuotare il sacco. Ho sempre pensato che parlare chiaro sia la cosa migliore. La libertà che si prova, dicendo in faccia alle persone ciò che pensiamo di loro o delle esperienze che facciamo, è impagabile. Nel mio blog posso dire ciò che penso e svuotare la testa dai pensieri negativi che affollano la mia mente, evitando così di avvelenarmi di negatività.
La mia personale visione dei fatti del mondo è essenzialmente cinica, disillusa, a volte ironica e senza filtri….fortunatamente ho pochi lettori, altrimenti mi beccherei qualche querela…

Nel mio percorso mi accompagnano le citazioni di molti autori che hanno in comune con me una percezione disincantata della realtà. La mia preferita è, senza dubbio, l’affermazione di Lenin che appare nella home page del blog: “Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà, ma nella realtà stessa.”

In questo anno, appena trascorso, ho sperato e poi gioito per l’approvazione della legge che regolamenta le unioni civili e disciplina le convivenze di fatto.
Ho sbottato contro le imposizioni e le ingerenze cattoliche, accarezzando l’idea dello sbattezzo. Mi sono scandalizzata per il pullulare di forum in cui si danno voti alle prostitute e indicazioni su dove trovarle e cosa farci.
Ho affrontato il tema, a me caro, delle baby sitter a tempo pieno, ingiustamente bistrattate, nonostante siano un pilastro educativo importantissimo nelle famiglie in carriera, sempre più distratte da impegni e lavoro. Successivamente sono tornata sull’argomento educativo, fornendo un decalogo ad hoc e affrontando lo spinoso tema della diatriba tra scuola pubblica e privata.
Ho scritto, a più riprese, di come sono arrivata alla scelta vegana, non certo per moda, ma per la necessità di vivere secondo i miei principi, di animalista e ecologista, che mi hanno ispirato nella ricerca di una vita sana e senza sofferenza. Ho raccontato i miei “no” agli allevamenti intensivi e al cibo animale.
Ho sviscerato il mio amore per gli animali, anche attraverso alcuni brevi storie che ho inserito in una zona dedicata espressamente ai miei racconti, dove potete trovare anche una breve storia del brivido.
Ho parlato della chirurgia estetica portata all’estremo per conformarsi ad un’idea di donna irriconoscibile, camuffata da una sorta di burqa occidentalizzato. A proposito delle inutili mode estetiche, ho scovato in rete una serie di sfide ridicole in cui le ragazzine, e non solo, si mostrano, fieramente, magre ed anoressiche.
Sono un’amante delle isole e nel mio cuore ce ne sono due che occupano un posto speciale. Ad esse ho dedicato parole d’amore: Isola d’Elba, isola di salvataggio a cui approdo quando ho bisogno di un buon ritiro e Cuba, mia patria mentale che ho raccontato, facendo gli auguri di compleanno ad uno degli uomini più importante nella mia formazione politico-sociale, purtroppo recentemente scomparso: Fidel Castro.
Sul piano del mondo del lavoro ho affrontato la piaga delle raccomandazioni che impongono perfetti incapaci, per mansioni che non sanno gestire; ho scritto della difficile situazione lavorativa dei fotografi di professione che devono lottare contro la crescente orda di fotoamatori, armati di digitale, che non si fanno pagare; ho anche proposto il tema di un nuovo concetto di schiavitù lavorativa e di come siamo disposti a sacrificare la nostra quotidianità per far carriera o per paura di perdere l’unico lavoro che siamo riusciti a trovare, in tempo di crisi; poi ho augurato un buon 1° maggio ai vari tipi di lavoratori.
Ho dedicato qualche post anche alle elezioni referendarie sulle concessioni alle piattaforme per estrazione di gas e petrolio e alle elezioni amministrative del paesello in cui vivo. Per quanto riguarda la politica, ho ritirato in ballo un vecchio episodio legato alle carrozze del metro separate per milanesi e immigrati, proposta ridicola uscita dalla bocca di un esponente leghista di cui non mi va di scrivere il nome tanto è sempre lui. Se accendete la TV lo trovate su almeno quattro canali, contemporaneamente, che vi prende per il culo, dicendovi chi dovete odiare.
Ho scherzato, facendo una lista di cose che non farò mai nella mia vita (era un periodo in cui tutti postavano elenchi con “le dieci cose che…”). Mi sono fatta gli auguri di compleanno a tema scrittura e ho deciso che non si può vivere come automi, senza le emozioni che ci derivano dalla lettura, dalla musica, dalle arti.
Ho tentato di affrontare il tema dell’omofobia e della pedofilia nella Chiesa Cattolica, leggendo documenti e testimonianze che mi hanno fatto rivoltare lo stomaco…
Mi sono sgolata contro le bufale e le falsità che girano in rete, alimentando distorte idee razziste.
Ho affrontato i temi della cannabis libera (a proposito: che fine ha fatto la discussione sulla proposta di legge?) e della tortura, o meglio della libertà di torturare, visto che non si riesce a deliberare a riguardo.
Ho analizzato i concetti di bullismo, ciber bullismo, mobile dating, sexting e revenge porn, che in qualche modo sono collegati tra loro.
Ho scritto della deriva generazionale dopo anni di benessere (spesso finto benessere), dei danni che la globalizzazione ha fatto alla società moderna e di come i bambini digitalizzati siano in qualche modo privati di un reale contatto con la realtà.
Partendo da notizie di cronaca, ho detto la mia sulla libertà delle donne, sulla parità dei diritti, passando anche ad analizzare la terribile realtà del femminicidio. E sempre per quanto riguarda il corpo delle donne e i diritti negati, ho fatto il punto sui medici obiettori e sulla loro inadeguatezza e incoscienza.
Ho parlato dell’amicizia, vera o presunta, e di un amico che non c’è più.
Ho espresso i miei buoni propositi per il 2017 e ho sottolineato che siamo sempre più distratti, non vediamo o non vogliamo vedere cosa ci circonda. Però una cosa la vediamo, ce la impongono sempre più: i ricchi, giovani e belli. Sono in TV, dilagano sui social…. e ho espresso la mia rabbia a riguardo.

E poi….
Intanto è passato un anno. Io sono sempre più arrabbiata, disillusa e cinica…sicuramente troverò altre cose su cui dire la mia, che vi piaccia o no, ad esempio non mi sono ancora espressa su Trump…