Tutte noi conosciamo una Maria Pia. Tutte noi dovremmo disintossicarci dalle Maria Pia!

Tutti noi abbiamo una zia, o una parente, o una amica, o una collega di lavoro o solo una conoscente che ci rende la vita impossibile. O peggio, ne abbiamo più di una. Alcune di loro sembrano veramente essere al mondo solo per avvelenare le vite altrui. Alcune di queste figure sono un complesso di tutte le peggiori inclinazioni caratteriali che possiamo anche solo immaginare. Ma agli occhi del mondo sono madri, sorelle, zie, amiche amorevoli e se confidiamo ad altri la nostra antipatia nei loro confronti finiamo per esser considerate noi come le stronze della situazione!
Io ne ho incontrate tante di queste personalità devastanti e sono certa che molti condividono questa mia esperienza.

Tutti noi abbiamo una Ester, una Rosa, una Assunta, una Patrizia, una Ginetta, una Carla, una Elsa, una Giulia… chiamatela come volete, io per sintetizzarle tutte le chiamerò Maria Pia. Qualunque sia il nome cambia poco la sostanza: tutte noi abbiamo a che fare con qualcuno che predica bene e razzola male. Una che vuol farci sentire inadeguati e ci critica per ogni cosa. Se siamo magre ci fa la predica, se siamo grasse ci ridicolizza. E non possiamo in nessun modo escludere queste arpie, perché troppo legate al nucleo familiare di cui facciamo parte. Siamo costrette ad invitarle ai nostri matrimoni e ad esporre l’orribile soprammobile che ci hanno riciclato, ops, volevo dire regalato in quell’occasione. Siamo obbligate a sedere alla stessa tavola nei pranzi di Natale, dove ci viene richiesto di non usare il nostro solito sarcasmo mentre la nostra nemica giurata vomita addosso a noi ed all’intera umanità un odio immotivato verso tutto ciò che si discosta dalle sue idee di finto perbenismo.
Ci sentiamo anche in dovere di chiamarle, per informarci della loro precaria salute, altrimenti gli altri faranno impennare i nostri sensi di colpa ancestrali e mentre lo facciamo ci becchiamo le loro ramanzine perché lei c’è per tutti (…ma quando mai…), ma nessuno aiuta miss bontà, come lei ama dipingersi.

La mia prima Maria Pia è stata, senza ombra di dubbio, la mia maestra elementare, di cui già ho scritto in passato, ma sulla quale non si può certo sorvolare, visto che mi è stata tra i piedi nei cinque anni fondamentali per la mia crescita. Lei, moralista e moralizzatrice, ha tiranneggiato sull’intera classe, ma tutti giù a piangere, genitori e alunni, l’ultimo giorno di scuola. Tutti tranne me e e il mio compagno di classe Mario. Gli unici che l’avevano vista com’era realmente, dietro la sua maschera di perbenismo. Noi due, che più avevamo subito le sue angherie mentali, ci sentivamo finalmente liberi. Liberi dal giogo di cotanta santa donna che si pavoneggiava a giorni alterni per avere uno zio alto prelato e per le figlie catechiste, ma che sputava fuori odio ad ogni commento, per chiunque non fosse come lei o la pensasse diversamente da lei. Ne aveva per tutti e parlava male dei suoi alunni con le altre maestre e sparlava di alcuni genitori con altri, mettendo su dei teatrini di incomprensione e inimicizia tra bambini e grandi.
Io e Mario fummo anche gli unici a non stupirci quando la suddetta Maria Pia, nipote di prelato, donna pia, praticante e ultra ortodossa, si dedicò insieme alle figlie, ormai ex catechiste, al business del videonoleggio porno!

Un’altra Maria Pia che si è palesata precocemente sul mio cammino è stata una mamma. Per fortuna non la mia. La mamma di una mia compagna di catechismo. Il giorno in cui il prete e le suore della parrocchia ci presentarono il vestito che avrei indossato alla comunione io mi opposi. Non volevo vestirmi da monaca. Fino all’anno prima solo il colore era imposto. Bianco, colore che già amavo poco, ma almeno la foggia del vestito era libera. Perché avrei dovuto mettermi a fine maggio quell’orrida tonaca, spessa e ruvida. Immaginavo già il caldo che avrei patito. La cosa che più odiavo era il velo. Spesso e pesante. Perché il velo? Che senso ha? E mentre nessuno rispondeva ai miei dubbi, montava la mia rabbia. E mentre le mamme mi guardavano con fare giudicante saltò fuori lei insultando me per la mia impertinenza sacrilega e i miei genitori, rei di aver educato malamente la bambina posseduta dal demonio che osava criticare l’abito imposto dal prete. Questa cara madre negli anni a seguire ha sempre avuto verso me e altri amici della figlia atteggiamenti di superiorità. Solo lei educava bene, solo lei cresceva figli sani. Meglio sorvolare su cosa poi le è toccato in sorte. Comunque per non smentire la mia reputazione di bambina che non la mandava a dire, non solo risposi a tono alla signora, ma le saltai su un piede per farle male e solo il prete riuscì a trascinarmi via e tentò di calmare la mia collera. Tentò…

Una Maria Pia ce l’ho avuta anche tra i parenti stretti. Aveva la capacità di raggirarsi chiunque. Falsa. Bugiarda. Cattiva. Manipolatrice. Provava un piacere perverso ad umiliare chi le stava vicino. Non ho problemi a dire che con la sua morte in molti sono rifioriti e solo allora si sono accorti che lei aveva tarpato ali, chiuso a chiave i cassetti che contenevano i sogni altrui e nei suoi cassetti aveva nascosto oggetti appartenuti ad altri che lei aveva dichiarato persi. Quando era viva però tutti la ammiravano perché lei si raccontava altruista. Diceva di accorrere in aiuto di tutti. Sì, correva soprattutto al capezzale dei parenti poco prima che passassero a miglior vita. Diceva poi di aver raccolto le loro ultime volontà per quanto riguardava funerali e piccoli oggetti da lasciare in eredità, ma non sempre così piccoli visto che una volta si trattò anche del passaggio di proprietà di un’automobile! Nessuno dubitava delle sue parole, perché mai avrebbe dovuto mentire ai suoi cari! La cosa strana è che andava sempre tutto a suo vantaggio! Ma quando non riuscì a rimaner sola con sua madre morente e non poté incassare con i suoi raggiri l’eredità tanto agognata, che consisteva in un anello prezioso e antico, il caso volle che il monile sparisse nel nulla. Per giorni fu cercato in cassetti, bauli e armadi, ma sembrava svanito nel nulla, finché non fu rinvenuto, anni dopo, nel portagioie della cara Maria Pia. L’aveva nascosto fino alla sua morte, senza mai poterlo mettere, per non esser scoperta. “Nascosto” fu la parola che alcuni dissero. Altri dissero “finalmente ritrovato” oppure “guarda dove si era cacciato!” Io l’ho sempre definito l’anello “rubato.”
Aveva preso di mira anche me, la me adolescente. Non le piacevo. Si era accorta che non subivo il suo fascino. Mi telefonava ogni domenica alle 8, svegliandomi, per dirmi di andare alla messa… le prime volte le rispondevo cordialmente. Poi le riattaccavo il telefono in faccia. Le ultime volte, visto che il sabato sera tornavo a casa tardi, la mandavo direttamente al diavolo! Se rispondevano i miei, lei richiamava dopo 5 minuti, sapendo che alla fine il suono del telefono mi avrebbe buttata giù dal letto. Alla fine vinsi io. Il sabato notte staccavo il telefono e lo riattaccavo appena mi svegliavo la domenica. Era veramente insopportabile. Una megera. Poi morì. Amen.

Ovviamente ci sono anche le Maria Pia del vicinato. Quelle che sono sempre nascoste, a luce spenta, dietro la tenda della finestra del bagno. La scelta del bagno non è casuale. Si vergognano. Non vogliono farsi vedere dai loro familiari mentre violano l’intimità altrui. Ma è più forte di loro! Devono conoscere ogni dettaglio della vita degli altri, visto che non ne hanno una propria. Queste Maria Pia sanno tutto di te. Conoscono i tuo amici. Sanno con chi esci. Sanno a che ora torni. Conoscono chi ti accompagna. Vedono i tuoi baci davanti alla porta di casa. Tengono il conto dei tuoi fidanzati. E il giorno dopo ti sputtanano con tutti. Se sei fidanzata criticano te e il malcapitato. Se sei single ipotizzano maliziosamente che potresti essere lesbica, oppure sostengono che hai un brutto carattere e non ti si piglia nessuno, oppure dicono che sei troppo brutta, mica come le loro figlie, belle di mamma!
Poi magari ti sposi e son tutte lì, pronte a criticare il tuo vestito bianco. Perché con tutto quello che hai combinato prima del matrimonio, il candore è andato da un pezzo. Ma mentre esci da casa fingono commozione e ti dicono che sei la sposa più bella di sempre! Dopo nove mesi spaccati dal matrimonio iniziano ad assillare con i figli. E quanti ne vuoi, e perché non ne hai ancora, e cosa aspetti che poi diventi vecchia! E ovviamente via di pettegolezzi su possibili mancanze e sterilità! A volte me le immagino a gestire scommesse su numero di figli, tradimenti e separazioni! Le Maria Pia di vicinato, comunque, le ho sempre sistemate con un elegante dito medio, oppure salutandole a voce alta, stanandole dal loro osservatorio nascosto!

Poi c’è lei. Lei le batte tutte. Diciamo che è una specie di parente acquisita che ho odiato, a pelle, dal primo istante in cui l’ho vista. E c’è reciprocità di sentimenti. Se mi incontra per strada finge di non vedermi. Troppo terrona per i suoi standard. Però se mi incontra in presenza dei suoi parenti mi fa le feste come un cagnolino davanti all’osso. Falsa!
Questa Maria Pia è piena di sé. É convinta di essere migliore di te. Migliore di tutte. E te lo fa pesare. Maria Pia è una donna. Una brava donna. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia è una madre. Un’ottima madre. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia è una moglie. Una moglie innamorata. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia è una nonna. Una nonna amorevole. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia ha una famiglia. Una famiglia bellissima. Ed è come se ce l’avesse solo lei. Maria Pia è una donna che lavora. Ed è come se lavorasse solo lei. Maria Pia è molto devota. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia è una cattolica praticante. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia è impegnata nel sociale. Ed è come se lo fosse solo lei. Maria Pia è un pilastro di moralità per la comunità in cui vive. Ed è come se tutti dovessero seguire il suo esempio di condotta.
Pesante da leggere questo elenco, vero? Pesante, come lo è lei.

Maria Pia è veramente tutte queste cose? In realtà questa Maria Pia è una pessima persona. Maria Pia ha un figlio portatore di handicap e agli occhi del mondo è una madre premurosa che ha affrontato con tanto cuore la sfida della sua vita. Maria Pia in realtà odia tutto e tutti, a partire dal figlio, attraverso il quale si professa come quella buona e indiscutibile. Perché è politicamente scorretto prendersela con chi ha un parente disabile. Chi ha un invalido in casa è buono per forza, se poi frequenta la chiesa e fa volontariato è inattaccabile! È come se a lei fosse tutto concesso e tutto perdonato.
In realtà Maria Pia dimostra costantemente di non essere capace di amare. Non è compassionevole. Non è empatica. Dice di lottare per la diversità del figlio mentre odia tutto ciò che è diverso da lei. Si occupa dei bisognosi, senza vedere chi davvero lo è. Si rifiuta di riconoscere il dolore e le necessità degli altri. Sulla carta solo il cattolico che subisce un torto è degno di ricevere aiuto. Ma sinceramente sul suo aiuto non ci conterei. Se sei diverso da lei sei fuori dal suo mondo.

Maria Pia è impegnata sui social a condividere elogi alla lega, affonderebbe barconi, farebbe crociate contro ebrei, islamici, buddisti, negri (come li chiama lei nei post che propina), froci e comunisti. Categorie che per lei rappresentano il male del mondo in assoluto. E intanto alterna questo odio con pubblicazioni di santini, auguri di buon onomastico, preghiere alla Madonna e foto di Papi, come se tutto ciò potesse pacificamente coesistere.
Questa Maria Pia è falsa. Ipocrita. Opportunista. Cafona. Bigotta.
“Prima gli italiani” è, ovviamente, il suo slogan. “Compriamo italiano” e intanto il figlio più grande fa i soldi ubriacando la provincia di bollicine e schiuma olandesi…
Persone come lei mi fanno accapponare la pelle. Fortunatamente non abbiamo rapporti e non mi sento in dovere di averne, ma mi immagino le vite dei poveretti che le stanno intorno!

Una cosa è certa. Le mie Maria Pia hanno un elemento comune che le caratterizza: una religiosità estremamente ostentata. Son tutte devote, Pie, giustappunto! Ma la loro è solo apparenza. Sotto il sorriso dolce del loro volto pulito si nasconde un magma di meschinità che viene riversato sugli altri. Tutti gli altri. Peccato solo che non tutti siano in grado di cogliere la realtà, facendosi incantare e manipolare dal miraggio della bontà d’animo e dell’altruismo.
Il mio consiglio è: disintossicatevi dalle vostre Maria Pia. Non fatevi avvelenare la vita da queste donne.